Minima medievalia, a cura di F. Coden, in «Atti della Accademia Roveretana degli Agiati. Classe di Scienze umane, Lettere ed Arti», a. CCLXVII, s. IX, IV-A, 2017, I, pp. 31-164.
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Dodici contributi compongono la quarta edizione di Minima medievalia, tutti inerenti episodi artistici maturati direttamente nelle terre bizantine o in qualche modo da queste profondamente influenzati. S’incontrano riflessioni puntuali sulle strutture liturgiche, in special modo altari e tavole secondarie, dell’Asia Minore (Diego Peirano), sempre in stretta connessione con le prassi liturgiche adottate in quelle regioni. Il battistero di Santa Severina in Calabria è invece considerato nelle proprie valenze strutturali, documentarie e critiche (Tabcredi Bella), partendo dalle segnalazioni inedite del trentino Paolo Orsi, fra i pionieri degli studi sulle terre del meridione d’Italia. L’iconografia di un tessuto poco considerato in sede critica, e conservato Roma, viene svelata grazie a numerosi confronti, che aiutano anche a definire con maggiore precisione la sua più plausibile cronologia (Silvia Pedone). Un cospicuo corpus di frammenti di arredo liturgico di Santa Maria di Torcello, perlopiù inediti o marginalmente conosciuti, è riunito per la prima volta e valutato con rigore (Devis Valenti), anche in rapporto alla seconda recinzione presbiteriale, ancora presente in basilica. Strettamente affine per ambito cronologico e geografico è il capitello molto rimaneggiato di Grassaga, vicino a San Donà di Piave, di cui viene fornita una ipotesi ricostruttiva (Fabio Coden). Due interventi riguardano invece materiali erroneamente valutati o inediti presenti nei depositi del Museo Nazionale di Ravenna (Paola Novara), nei quali si intrecciano gli stimoli orientali e il progressivo imporsi del linguaggio latino. Ai problematici bacini ceramici sul fronte della Madonna della Stra’ di Belfiore, nelle vicinanze di Verona, è dedicato un attento affondo analitico (Marica Menon) che mette a fuoco i contatti fra il mondo bizantino e quello islamico nel bacino del Mediterraneo, con interessanti risvolti per le terre peninsulari. Un taglio eminentemente critico è offerto, invece, alle quattro colonne istoriate del ciborio di San Marco a Venezia (Maria Aimé Villano), attraverso le carte inedite rintracciate negli archivi statunitensi della Frick Collection, apporto questo destinato a riaprire la discussione sulla problematica cronologia di queste elaboratissime sculture. All’enkolpion di Rorai Piccolo, di più che probabile provenienza russa, ma di linguag- gio chiaramente bizantino, vengono offerti due contributi (Fabio Coden e Alberto Alberti), incentrati sia sulle qualità iconografiche dell’oggetto, sia, e soprattutto, sull’interpretazione delle complicate epigrafi in antico cirillico, in grado di fugare definitivamente i dubbi sulla maestranza che concepì questo oggetto. L’ultimo saggio punta l’attenzione sul rapporto fra la rappresentazione equestre dell’imperatore bizantino e quella analoga di alcuni santi cavalieri ritratti in icone del XIII secolo, attraverso la lenticolare valutazione di alcuni dettagli fino ad ora sfuggiti anche alla più attenta letteratura critica (Andrea Babuin).
Elenco contributi:
Diego Peirano, Varietà, tra tradizione e innovazione, nelle trapezi di prima età bizantina (Asia Minore occidentale e isole prospicienti)
Tancredi Bella, Per il battistero di Santa Severina in Calabria: un disegno inedito da un taccuino di Paolo Orsi
Silvia Pedone, Riannodare il filo: un tessuto bizantino a Palazzo Barberini
Devis Valenti, Frammenti erratici dalla recinzione presbiteriale e dall’ambone della cattedrale di Torcello
Paola Novara, Un capitello imposta “a paniere” presso il Museo Nazionale di Ravenna
Paola Novara, Motti e sottoscrizioni su alcuni arredi architettonici del Museo Nazionale di Ravenna
Marica Menon, I bacini ceramici di San Michele di Porcile (Madonna della Stra’)
Maria Aimé Villano, Note di storiografia sulle colonne del ciborio di San Marco
Fabio Coden, Qualche ulteriore precisazione sull’enkolpion proveniente dalla chiesa di Sant’Agnese presso Rorai Piccolo di Porcia (Pordenone)
Alberto Alberti, Le iscrizioni cirilliche sull’enkolpion di Rorai Piccolo
Andrea Babuin, Su un presunto ritratto equestre del basileus